Allegro 2009

Parte il 2 maggio la nuova edizione di “Allegro” dell’ Ass. Culturale Majeutica.
Alle 17.30 del 2 Maggio si apre con la splendida mostra fotografica della danese Charlotte Sorensen.
Si prosegue il 3 maggio con la musica dell’ “Antonio Capasso Quartet” ed il 21 Giugno con ospiti del sodalizio di Via GB Falcone il “Sannio Brass Quintet”.

 

PROGRAMMA:

 

– 2-3 Maggio/21 Giugno >17.30

Charlotte Sorensen in Mostra

 

– 3 Maggio 2009 / h. 20.30

Antonio Capasso Quartet
“The End…The Start”
Vincenzo Saetta  / Sax Alto
Antonio Capasso / Piano
Simone Serafini / Double Bass
Luca Colussi / Drums

 

– 21 Giugno 2009 / h. 20.30

Sannio Brass Quintet
Domenico Birnardo / Tromba
Nicola Albanese / Tromba
Gabriele Massaro / Corno
Pasquale Falzarano / Trombone
Luigi De Masi  / Trombone Contrabasso

 

Direzione Artistica M° Domenico Birnardo

 

 

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CHARLOTTE SØRENSEN

fotografa e pittrice

 

 

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Nasce a Copenhagen (Danimarca) nel 1971. Vive in Italia dal 1991, è sposata e ha un figlio di 15 anni.

 

Dopo essersi diplomata al Liceo Linguistico, prosegue privatamente la sua formazione artistica, frequentando la bottega del pittore danese Helge Engelbrecht. Alla tecnica pittorica affianca ben presto la fotografia, frequentando in Danimarca corsi di fotografia e camera oscura.

 

E’ solo con l’avvento della tecnica digitale, tuttavia, che riesce ad esprimere appieno il suo potenziale, sia nella ripresa, che nella post produzione delle foto.

 

Collabora, attualmente, con alcuni studi fotografici campani.

 

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Sue foto sono state pubblicate su riviste di genere in Danimarca e ha partecipato, con alcuni scatti, al Concorso Fotografico Nazionale “Comuni-Italiani.it”.

 

Le immagini proposte sono il frutto di una ricerca artistica che punta tutto sul contrasto visivo ed emotivo. I colori, la composizione, i chiaroscuri, la decontestualizzazione degli oggetti, calano l’osservatore in un mondo senza tempo, metafisico dove a dominare sono le luci e le ombre, le superfici rigide e le emozioni vibranti che solleticano la retina.  L’occhio si perde nella magia dei contrasti, che donano una volumetria e una consistenza inattesa ai soggetti fotografati.

Lo spettatore si ritrova perso a guardare paesaggi, architetture, strutture artificiali e naturali che dovrebbero essere familiari con una nuova sensibilità che lo costringe ad oscillare tra sogno e realtà.

 

 

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